Quali siano le ragioni dell’insorgenza del DDAI rimane una delle questioni più intricate e tuttora irrisolte di psichiatria, psicologia e genetica clinica dell’infanzia.
Sin dal 1902, con la prima descrizione da parte di George Still, fu ipotizzata la presenza di un non ben precisato malfunzionamento del Sistema Nervoso Centrale, come causa scatenante del disturbo. Durante tutto il ventesimo secolo numerosi ricercatori hanno riscontrato interessanti somiglianze tra il comportamento dei bambini con DDAI e quello dei pazienti con lesioni alle regioni frontali (in particolare l’area prefrontale) della corteccia cerebrale (Benton, 1991 in Barkley, 1998): disinibizione, problemi di mantenimento dell’attenzione, difficoltà di pianificazione e di uso di strategie cognitive (Shallice et al., inviato per la pubblicazione).

Ricercatori di varie discipline hanno messo a disposizione le loro conoscenze e le loro strumentazioni per trovare delle differenze significative tra bambini con e senza DDAI: alcuni di questi sono riusciti a dimostrare la plausibilità delle loro ipotesi, altri meno. In particolare, alcune ricerche che hanno utilizzato misurazioni elettrofisiologiche non sono riuscite a replicare regolarmente l’esistenza di uno specifico pattern di prestazioni tipico dei bambini con DDAI, sebbene si sia riscontrato che questi ultimi presentano inferiori livelli di arousal (Ross & Ross, 1982). Altri studi, che hanno utilizzato tecniche di brain imaging, hanno dimostrato che i bambini con DDAI presentano inferiori livelli di attività cerebrale (misurati attraverso il consumo di glucosio o ossigeno): in particolare, nel circuito che collega le regioni prefrontali con il sistema limbico attraverso il corpo striato (Sieg et al., 1995). In linea con quanto appena affermato, altre ricerche di brain imaging hanno dimostrato che alcune aree cerebrali di bambini con DDAI hanno dimensioni ridotte rispetto a quelle dei controlli: l’area pre-frontale destra, il nucleo caudato, il globulo pallido e il cervelletto (Castellanos et al., 1994; 1996). In tali regioni sono numerosi presenti circuiti della dopamina e della noradrenalina: infatti i bambini con DDAI presentano inferiori livelli di tali neurotrasmettitori rispetto ai bambini di controllo.

Un altro filone di ricerca sulle cause del DDAI ha indagato la presenza di complicazioni durante la gravidanza o il parto. Complessivamente i bambini con DDAI hanno avuto maggiori problemi pre- o peri-natali rispetto ai controlli, ma questo non significa che la causa del DDAI sia da ritrovare in questo settore d’indagine, in quanto la maggioranza di essi non ha avuto alcun problema di tal genere (Barkley, DuPaul & McMurry, 1990).

La maggior parte delle ricerche scientifiche che indagano le cause del DDAI riguardano la genetica. Le ragioni di ciò derivano da una serie di interessati risultati ottenuti su familiari di bambini con DDAI e dalla genetica molecolare. Infatti, il 57% dei genitori di un bambino con DDAI presenta a loro volta lo stesso disturbo, la percentuale scende al 32% se si tratta di fratelli non gemelli; percentuali che sono da 6 a 12 volte superiori rispetto all’incidenza del disturbo nella popolazione normale. Secondo un ampio studio di Goodman e Stevenson (1989), la percentuale di causalità del DDAI attribuibile a fattori genetici si aggira tra il 70% e il 91%, mentre il restante 10%-30% è attribuibile a fattori ambientali. Sembra pertanto plausibile ipotizzare che l’insorgenza del DDAI sia da attribuire, per la maggior parte, a fattori ereditari! D’altro canto, la gravità, l’evoluzione e la prognosi dei sintomi dipendono da fattori legati all’educazione e all’ambiente sociale in cui si trova inserito il bambino (Barkley, 1998).

Accanto alla causalità genetica del DDAI, un secondo fattore che toglie ogni responsabilità ai genitori nell’insorgenza del DDAI è il fatto che la presenza di critiche, rimproveri e atteggiamenti negativi della madre verso il figlio si attenuano non appena il bambino con DDAI risponde positivamente al trattamento con farmaci stimolanti. In altre parole, non sono le critiche, i rimproveri e le incoerenze educative dei genitori a causare il DDAI (semmai questi rappresentano dei fattori che possono far persitere o aggravare il disturbo), ma sono i fattori neurobiologici controllati da specifici geni che determinano l’insorgenza del DDAI.

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